Il programma

Siamo Architettura, siamo Architetti

Siamo un gruppo che punta sulla continuità dei risultati raggiunti in questi anni, che ha portato alla creazione di una CONDIVISIONE di interessi professionali e anche di supporto tecnico tra gli iscrittii; sul RISPETTO DELLA NOSTRA PROFESSIONE tra istituzioni, clienti e colleghi, generando un SENSO DI COMUNITÀ attivato da azioni e valori a tutela e promozione dell’Architettura. Siamo una comunità aperta ed inclusiva dove si può discutere avendo punti di vista differenti, aperta alla dialettica, lasciando spazio al confronto e ricercando un punto di accordo che ci unisca. Desideriamo essere i portavoce delle idee e delle necessità degli iscritti anche con le istituzioni, le amministrazioni regionali, la soprintendenza, il catasto e gli enti locali, cosicché la voce degli architetti possa giungere in tutte le sedi politiche decisionali per portare il nostro contributo professionale non solo attraverso la condivisione dei metodi e delle procedure, ma anche prendendo parte diretta alle trasformazioni future del territorio metropolitano.

Il ruolo dell'architetto

Crediamo nella centralità del ruolo dell’architetto in quanto attore a presidio della qualità e del valore culturale del progetto, nelle sue competenze peculiari e conoscenze specialistiche da accrescere attraverso il dialogo e la collaborazione con tutta la comunità degli iscritti e attraverso il confronto con gli altri professionisti. L’architetto è una figura determinante per il coordinamento dei diversi e numerosi attori che contribuiscono alla stesura del progetto.

Vogliamo porci all’ascolto dei colleghi, con le loro necessità e i loro dubbi, nell’affrontare una professione in continua evoluzione che deve dare conto di una società che cambia ancora più rapidamente, specie in questi tempi dove i modelli di comportamento in ogni ambito, dal mondo professionale a quello delle istituzioni, si aggiornano in continuazione.

Siamo consapevoli che stiamo vivendo in una “società liquida”, dove in ogni momento nascono nuove professionalità e spariscono vecchi mestieri. Mai come oggi è importante saper cogliere le opportunità offerte dal mondo del lavoro e aggiornare i nostri modelli comportamentali. Scopriremo che ognuno di Noi è importante per se stesso, per le persone e per i colleghi che lo circondano, con il fine comune di accrescere le proprie competenze e metterle a disposizione di tutti.

La figura dell’architetto, per attitudine e abilitazione, è la più VERSATILE nell’ambito della progettazione tecnica.

La professione dell’architetto può essere esercitata in tante modalità, con incarichi tecnici, amministrativi o di coordinamento: ma è lo spirito creativo e propositivo che accomuna la comunità degli iscritti ad essere dirimente per affrontare le sfide che ci attendono. 

Un senso di comunità che si esplicita anche nell’invito che intendiamo fare agli iscritti a partecipare alla vita dell’Ordine, per integrare e dialogare con le scelte di indirizzo e bilancio, attraverso SEDUTE del CONSIGLIO STRAORDINARIE on-line APERTE, con pubblicazione degli atti deliberativi ove possibile, promuovendo continui momenti di confronto.

Lavoro e formazione

Sosteniamo la CONTINUITÀ di un’offerta formativa di base garantita agli iscritti attraverso tutti i canali legati all’Ordine e alla Fondazione, aggiungendo la possibilità di una CARTA DI FEDELTÀ FORMATIVA, che consenta l’accreditamento anche agli eventi legati NON SOLO ALL’ARCHITETTURA, ma anche allo spettacolo, cultura ed arti in genere. 

Riteniamo importante ritornare anche sulla funzione formativa che assumono i viaggi studio quale occasione di scoperta, approfondimento, confronto e aggiornamento sul campo degli sviluppi contemporanei della disciplina e della pratica architettonica.

Questo  periodo ha  favorito i momenti formativi on-line aprendo ad un sistema diverso di formazione. Il periodo storico ha portato alla creazione di  nuove opportunità di lavoro che potranno essere ampliate, per esempio, con corsi specifici sulla stesura dei dossier di candidatura ai Bandi Europei e alla progettualità del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), argomenti più che attuali e che rispondono alle professionalità oggi richieste.

La promozione del patrimonio esistente, che contraddistingue il nostro territorio, potrà essere il punto di partenza per ripensare, riqualificare e promuovere processi di RIGENERAZIONE URBANA, raccogliendo le istanze di progettisti, enti ed amministrazioni pubbliche.

In questo senso il lavoro dei Focus Group continua ad essere prezioso in quanto generatore di connessioni e di partecipazione. Riteniamo che sia necessario aumentare il COINVOLGIMENTO e la PARTECIPAZIONE agli incontri da parte dei tanti colleghi che risiedono e lavorano nella provincia di Torino, con una copertura più capillare attraverso l’istituzione di nuovi Focus territoriali.

La Pubblica Amministrazione sta per essere riformata e l’intenzione è di semplificare la burocrazia che tanto incide sul lavoro dei dipendenti. Il personale può essere più preparato e competente in modo da poter accogliere la digitalizzazione e le nuove tecnologie. In questa direzione l’Ordine può accompagnare la transizione con programmi formativi specialistici studiati appositamente per le esigenze dei dipendenti.

Rapporto con il Politecnico,
amministrazioni ed altri enti

Il rapporto con il Politecnico di Torino, dove la maggior parte di noi si è laureato, è cruciale per l’attività dei liberi professionisti. Molto è stato fatto, molto c’è ancora da fare. Certamente le ATTIVITÀ DI FORMAZIONE continua, svolte dal nostro Ordine e Fondazione, potrebbero essere ampliate con il supporto del Politecnico di Torino.

Pensiamo che l’Ordine e la sua Fondazione, di concerto con il Politecnico di Torino, possano affiancare le amministrazioni pubbliche e gli enti privati per FACILITARE L’ATTIVITÀ DI PROGRAMMAZIONE E DI INDIRIZZO per l’accesso agli incarichi di progettazione da parte dei professionisti secondo criteri di qualità, trasparenza, rotazione  e pari opportunità. Modalità già oggi rese possibili grazie a PIATTAFORME TELEMATICHE CONCORSUALI come Concorrimi.it, ArchiBo e quella del Consiglio Nazionale degli Architetti. Crediamo nella forza dei rapporti e del dialogo costruttivo con le associazioni di categoria.

Fondazione FOAT

Alcuni strumenti che la Fondazione metterà in atto per raggiungere l’obiettivo sono la profonda conoscenza e capacità di gestire le MIGLIORI PROCEDURE DI con quelle rappresentanti il mondo delle costruzioni e la sua filiera. Tali collaborazioni diventeranno motore trainante al fine di sviluppare sinergie ed un volano positivo fatto di confronti e di nuovi stimoli in grado di unificare gli intenti ed innescare una rinascita del processo, riportando al centro il ruolo dell’Architetto.

Il PNRR trasmesso in questi giorni all’Unione Europea nell’ambito del Next Generation EU (NGEU) prevede la realizzazione di un piano di investimenti in opere pubbliche e private imponente, per il quale gli Ordini, come sostenuto da esponenti del governo, possono fungere da tramite per individuare e valorizzare le  professionalità degli iscritti attraverso la creazione di un PORTALE DI RECLUTAMENTO (Dipartimento Funzione Pubblica).

Un’altra occasione di collaborazione pubblico-privato che riteniamo attuale ed auspicabile riguarda la possibilità di creare un collegamento tra aziende (nazionali ed internazionali), fondazioni, professionisti, università, enti pubblici al fine di attivare sponsorizzazioni, fundraising e art bonus. Questi sono strumenti che danno l’opportunità alle aziende di ottenere benefici fiscali, ai professionisti di dimostrare le proprie capacità specialistiche ed agli enti pubblici di raccogliere risorse aggiuntive necessarie per l’esecuzione di interventi per la tutela del patrimonio culturale per i quali, spesso, non si trovano all’interno le risorse sufficienti.

Oltre alle già consolidate attività legate ai temi della FORMAZIONE e della DIVULGAZIONE e PROMOZIONE dell’Architettura, è nostro interesse, e sarà nostro impegno, fare in modo che la Fondazione si consolidi e venga riconosciuta come l’agenzia di riferimento per lo sviluppo territoriale su scala regionale e si confronti con altre fondazioni a livello internazionale.

Secondo la nostra visione è importante che la Fondazione lavori in sintonia con l’Ordine al fine di non originare sovrapposizioni ma lavorare in modo complementare generando VALORI PER LA COMUNITÀ degli architetti.

Riteniamo importante concentrarsi sulle commissioni specialistiche per supportare gli iscritti nelle loro diverse possibilità professionali.

Nuova sede reale e virtuale

La genesi per la Casa dell‘Architettura di Torino ormai è nota a tutti: il processo di individuazione ha visto un percorso condiviso e partecipato, che ha portato alla raccolta di manifestazioni di interesse, inerenti immobili che rispondevano alle esigenze e richieste definite all’interno di una call specifica. 

Stando al cronoprogramma l’inizio dei lavori è imminente e la fine dei lavori è prevista entro il 2023. Sarà nostra intenzione bandire altri concorsi ad esempio per gli arredi, per la segnaletica, come già avvenuto per  il concorso brand identity della futura nuova sede. 

L’elemento di novità che al nostro gruppo piacerebbe introdurre è l’apertura di una seconda sede, una sede Virtuale, dove il dialogo con la comunità degli iscritti è l’elemento chiave (avvicinando così davvero tutti i colleghi di Torino e Provincia).

Questa idea è nata dal cambiamento radicale del nostro modo di lavorare in quest’ultimo anno, ideando nuovi processi “di incontro” a distanza, che fino ad oggi erano poco utilizzati.

La sede “virtuale” potrebbe anticipare già da subito le attività di condivisione che la nuova sede reale svolgerà per poi in assoluta simbiosi proseguire. 

Sviluppo dei territori montagna, terre alte e fragili

È nostra intenzione mantenere elevata l’attenzione sulle terre alte e fragili che caratterizzano una rilevante parte del territorio della provincia di Torino. 

La storia e la cultura di questi luoghi costituiscono un patrimonio unico e straordinario, da tutelare,  recuperare e rilanciare sfruttando appieno le potenzialità che saranno messe in campo dal PNRR.

A questo scopo riteniamo fondamentale proseguire il percorso iniziato con l’adesione all’associazione Architetti Arco Alpino che si pone come luogo privilegiato di dibattito, divulgazione e promozione delle migliori pratiche architettoniche eseguite sull’intero arco alpino.

Giovani e innovazione

Molti di noi sono stati tra i fondatori di gruppi di aggregazione come, tra gli altri, i Giovani Architetti del Canavese, associazione che si è distinta già molti anni fa nella promozione di premi di Architettura e viaggi studio in tutta Europa e oltreoceano. Oggi siamo attenti al presente della nostra professione ma soprattutto al futuro dei nostri GIOVANI ARCHITETTI, per i quali vogliamo immaginare momenti di stimolo e riflessione su temi di ampio respiro culturale, mettendo a disposizione la nostra esperienza per il futuro della loro professione. Intendiamo organizzare seminari tecnici di approfondimento sulle nuove tecnologie di progettazione e costruzione per mettere in grado i giovani architetti di rispondere alle esigenze di un mercato in continua e rapida evoluzione.

Transizione green

Il PNRR richiede una radicale transizione ecologica verso la completa neutralità climatica e lo sviluppo ambientale sostenibile per mitigare le minacce a sistemi naturali e umani: senza un abbattimento sostanziale delle emissioni che alterano il clima, il riscaldamento globale raggiungerà e supererà i 3-4 °C prima della fine del secolo, con gravi conseguenze sul nostro ecosistema e rilevanti impatti socio-economici.

Gli obiettivi globali ed europei proiettati al 2030 e 2050 (es. Sustainable Development Goals, obiettivi Accordo di Parigi, European Green Deal) sono molto ambiziosi e puntano ad una progressiva e completa decarbonizzazione del sistema e a rafforzare l’adozione di soluzioni di economia circolare.

L’attuale Piano Nazionale Integrato Energia Climatica (PNIEC30), in fase di revisione per incrementare le percentuali di riduzione delle emissioni, prevede, oltre all’obiettivo di risparmio energetico e di prevenzione di rischi sismici, misure volte a dare forte impulso all’economia e all’occupazione del Paese attraverso azioni che migliorino le condizioni abitative della popolazione e allevino il problema della povertà energetica.

Di fronte al realizzarsi di questa sorta di ‘New Deal’ del mondo delle costruzioni gli architetti non possono stare a guardare e disperdere le energie in sterili polemiche, ma devono essere in grado di raccogliere la sfida per diventare REGISTI DEL CAMBIAMENTO.

Visioni e prospettive

La revisione del PRGC del Comune di Torino è certamente un’occasione importante per promuovere una progettazione di qualità nella realizzazione delle trasformazioni urbane  ed edilizie relative agli interventi pubblici e privati.

La progettazione di  qualità oggi si incardina su meccanismi competitivi che per una larga diffusione ed applicazione devono essere accompagnati da agevolazioni economiche e/o premialità.

Nello specifico rileviamo che l’azione si possa improntare attorno ai seguenti punti:

1) Per gli interventi urbani di media-grande dimensione su proprietà comunali inutilizzate (ad esempio aree dismesse e/o sottoutilizzate o di trasformazione urbana) la formula attualmente più convincente è quella promossa dal programma internazionale Reinventing cities 

2) Per tutti gli interventi di nuova realizzazione o di ristrutturazione edilizia su proprietà di enti pubblici, la formula del concorso di architettura, secondo il modello a due fasi per le opere di maggiore impegno o singola per quelle minori, aperto in ogni caso a tutti i professionisti senza alcun vincolo tecnico economico, è quella più inclusiva e trasparente, che assicura i migliori risultati in termini di qualità del prodotto edilizio.

Tempi e costi di realizzazione creano nel tempo una filiera di alta professionalità sia tra i liberi professionisti, sia nella Pubblica Amministrazione il cui ruolo fondamentale sarà nella individuazione e programmazione dell’opera pubblica nei piani annuali e triennali approvati dalla Giunta e dal Consiglio Comunale.

In questa direzione un importante suggerimento da portare alla municipalità di Torino è il protocollo operativo sottoscritto dal Comune di Roma e dal CNAPPC  per la progettazione di opere pubbliche tramite il concorso di architettura 

3) Un’ulteriore opportunità, che potrebbe agire in sinergia con i precedenti casi, è la progettazione partecipata. Un processo in cui vengono coinvolti direttamente i cittadini, gli stakeholders e gli architetti, nella ideazione di opere al servizio di una comunità locale o a scala di quartiere. Un innovativo esempio che coniuga qualità della proposta progettuale e fattibilità economica con il reperimento delle risorse anche attraverso il crowfunding .

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